Campionato tribolato perché ha dovuto fare i conti con la pandemia da Covid-19, che ha sconvolto il mondo intero, anche il calcio ha pagato il proprio tributo, con i due massimi campionati bloccati per tre mesi dal 10 marzo al 16 giugno, con le conclusioni dei tornei ultimati ad agosto. A novembre 2015 è stata pubblicata la release 5.0 del regolamento FISCT relativo al Subbuteo Moderno (Calcio Tavolo). Il 1957 inizia male perché in febbraio, in un circuito in Sardegna, cade fratturandosi il collo del femore sinistro; parve che la sua carriera fosse finita, invece dopo una faticosa riabilitazione torna alle corse e il 4 novembre 1957, sempre in maglia Carpano, Coppi ottiene al Trofeo Baracchi, in coppia con Ercole Baldini, campione emergente laureatosi quell’anno campione nazionale su strada, l’ultimo trionfo su strada. L'»Airone» si aggiudica poi pure la Tre Valli Varesine – in quella stagione eccezionalmente trasformata in una prova a cronometro sui 100 km – e, come nel 1953 e nel 1954, il Trofeo Baracchi in coppia con Riccardo Filippi. Nel 1956, con la nuova maglia della Carpano-Coppi, Coppi ottiene risultati solo nella seconda parte di stagione: si piazza secondo alla Coppa Bernocchi, vince il Gran Premio Campari a cronometro a Lugano ed è infine secondo al Trofeo Baracchi, sempre in coppia con Filippi.
Il favorito è Koblet, vincitore del Tour 1951: già nella seconda tappa, però, lo svizzero rimane attardato, perdendo cinque minuti. Le vittorie in Campania, all’Appennino e nella Tre Valli, oltre al piazzamento al Romagna, gli valgono anche la conquista del suo quarto titolo nazionale per stradisti (classifica dopo cinque prove). Dopo la giornata di riposo, la corsa riprende con il tappone alpino Le Bourg-d’Oisans-Sestriere, 182 km con cinque colli – Croix-de-Fer, Télégraphe, Galibier, Monginevro e Sestriere – da scalare. La Corsa Rosa va così per la quinta volta al «Campionissimo» Coppi, che eguaglia il primato di vittorie di Alfredo Binda. Il 10 dicembre del 1959, subito dopo essere stato ingaggiato dalla «San Pellegrino Sport», la squadra appena costituita dall’amico ed ex rivale Gino Bartali, Coppi parte con alcuni amici ciclisti francesi – fra cui Raphaël Géminiani, Jacques Anquetil, Roger Rivière, Henry Anglade e Roger Hassenforder – per un viaggio nell’Alto Volta. Nell’autunno di quel 1959 nasce intanto il progetto di una San Pellegrino Sport, la formazione diretta da Gino Bartali, capitanata proprio da Fausto Coppi, all’ultima stagione da professionista prima del ritiro definitivo, annunciato per la fine del 1960. I due grandi rivali sotto la stessa bandiera, come vent’anni prima alla Legnano: il progetto però non si concretizzerà, per la morte del «Campionissimo».
A partire dalla stagione 1966-1967 il Verbania gioca in Serie C, categoria nella quale militerà per sette stagioni, durante le quali incontrerà squadre dal glorioso passato e dal grande avvenire, quali Como, Cremonese, Novara, Parma, Piacenza, Pro Patria, Reggiana, Treviso, Triestina, Udinese e Venezia. Nei primi anni 2000, con Carlo Ancelotti al timone, il club italiano stava godendo di una serie di successi nazionali e internazionali. Quel giorno, sul Colle del Galibier, Carlo Martini scatta la foto di un’epoca, immortala Coppi davanti, Bartali dietro e una bottiglia in mezzo. La vittoria di tappa va a Coppi, in quello che sarà il suo ultimo acuto nella «Corsa Rosa», mentre il successo finale è appannaggio di Magni, con soli 13″ di vantaggio sullo stesso Coppi. In chiusura di stagione, il 18 settembre, Coppi coglie la sua ultima affermazione in una corsa in linea, al Giro dell’Appennino, in solitaria con 2’03» sul secondo, maglie da calcio 2025 Bruno Monti. Durante l’anno vince la Sei giorni di Buenos Aires; su strada prende invece parte al suo ultimo Giro d’Italia, concludendolo al trentaduesimo posto, e alle classiche del calendario italiano (è settimo alla Tre Valli Varesine e nono al Giro del Piemonte).
Erano battaglioni di cucujos o meglio di moscas de luz, splendidi insetti somiglianti alle nostre lucciole, assai più grandi e che tramandano una luce vivissima dagli ultimi anelli addominali. Centro sportivo moderno e polivalente, è chiamato anche stadio Pian del Lago dal nome della contrada su cui sorge; dispone di un manto in erba sintetica, una pista d’atletica e una sala scherma; ospita 12.000 posti a sedere ed è tra gli impianti più grandi della Sicilia. Il Foggia vince 1-0 con un gol di Oltramari, ed a Mestre, il presidente Fesce, per comunicare l’esonero di Bonizzoni in maniera raffinata, gli disse di avergli affiancato il direttore tecnico Serafino Montanari, che ovviamente, dopo l’indiscutibile rifiuto di Bonizzoni per questa collaborazione, divenne l’allenatore. Il rientro di Baldini consente alla coppia di vincere, anche se per soli 5 secondi. Il campione piemontese vuole vincere, e quel giorno è protagonista. Il 13 dicembre è infatti in programma una corsa ciclistica, un criterium, a Ouagadougou (vincerà Anquetil davanti a Coppi), accompagnata il giorno successivo da alcune battute di caccia nelle riserve di Fada N’gourma e Pama, non lontano dalla capitale.